Monterosi - Catanzaro 0-1: analisi tecnico/ tattica - catanzarosport24.it

2022-11-15 15:40:37 By : Ms. Cathy Wang

scritto il: domenica, 13 Novembre 2022 - 18:22 Tempo di lettura: 5 minuti Falcidiato dalle squalifiche, il Catanzaroconquista l’intera posta in palio scoprendo anche il proprio lato operaio. Gol vittoria di Fazio. FORMAZIONI Catanzaro 3-5-2: Fulignati,ScognamilloFazioMartinelli, Tentardini Sounas Ghion Verna Situm, Cianci Curcio. All. Vivarini. Monterosi3-5-2: Alia, Piroli Mbende Tartaglia, Cancellieri Dipaolantonio Lipani Parlati Verde, Santarpia Carlini. All. Menichini 3-5-2 CATANZARO OPERAIO La partita termina con la squadra sotto la curva a cantare che bello è… ma la vittoria è stata decisamente sofferta, probabilmente più che in altre occasioni e per una volta anche e soprattutto per merito di un avversario davvero ostico, che ha messo in campo tutto ciò che aveva. Da un lato Menichini poteva contare sulla rosa al completo, dall’altro invece Vivarini è stato costretto a fare a meno di diversi squalificati proponendo per la prima volta in stagione Fazio titolare, ma potendo anche contare sul ritorno di Situm. In avanti Cianci e Curcio erano chiamati a una prestazione decisamente concreta. Per Cianci purtroppo è stata proprio una giornata storta. Dopo appena al 6° di gioco rimedia il giallo (che gli costerà la squalifica nel prossimo match) per fallo su Mbende e poco più tardi prende una botta al viso in uno scontro fortuito con Alia. Pietro resiste, ma al 20°esimo si accascia a terra e chiede il cambio, uscendo dal terreno di gioco dopo alcuni minuti visibilmente provato per la sfortunata parentesi. Che non fosse una giornata di quelle che passano agli annali lo si è capito subito. Il Monterosi si conferma squadra ostica, dotata di ottime individualità e una prestanza fisica di spessore che ha imbrigliato l’estro e la creatività delle aquile. Pressing alto e centrocampo reattivo, fase di interdizione molto energica (arbitro permettendo), gabbia sistematica su Sounas, difesa rocciosa e splendidamente guidata da Mbende.  Il Catanzaro parte a capo chino deciso a far breccia, ma l’impresa sembra richieda sforzi… galacticos. Il play basso Lipani è il vero motore della squadra, ringhia e morde le caviglie su Sounas Curcio e chiunque orbiti nella sua zona di competenza, Verde fa a sportellate con Tentardini, Dipaoloantonio fa sudare sette camicie a Ghion e sull’inesauribile Verna si frappone un altrettanto motorino che risponde al nome di Parlati. In difesa Mbende e Tartaglia sono due montagne da scalare, ma davvero però… mica per dire. I padroni di casa alzano l’asticella dell’intensità sfoderando un pressing alto notevole che mette qualche imbarazzo alla retroguardia giallorossa, soprattutto perché i bianchi presidiano meglio la zona nevralgica del campo. I movimenti di Ghion e Verna a dettare la linea del primo passaggio sono ben seguiti dagli avversari che impediscono al Catanzaro di fraseggiare con la consueta disinvoltura. Non si riesce a trovare lo spazio per imbeccare gli avanti giallorossi. Ne fanno le spese Sounas, spesso chiuso in gabbia, Curcio marcato stretto e infine Bombagi, che ha rilevato Cianci. Con l’attacco spuntato ci si affida alle corsie laterali, ma Cancellieri è un osso duro per Situm e allora la via di fuga più comoda (se non l’unica) diventa quella sinistra, dove Tentardini dimostra di avere un passo leggermente superiore a quello di Verde. VINCONO LE DIFESE Dopo dodici match costellati da un numero impressionante di reti, per la prima volta la partita sembra scivolare via sullo zero a zero scoprendo il lato operaio del Catanzaro. Cioè quell’attitudine a lavorare con costanza e abnegazione, consapevoli che le occasioni da gol saranno poche e quando capiterà quella giusta bisognerà metterla dentro. Ci pensa Fazio nella ripresa a rompere l’equilibrio. Per lui la stagione non è certo iniziata nel migliore dei modi.Un po’ l’assenza forzata e un po’ quel Brighenti che si è inserito ottimamente nel modulo garantendo da subito prestazioni davvero eccellenti. Ma Lito lo conosciamo, non ha mai mollato e oggi ha ricordato a tutti il suo valore offrendo una buona prestazione difensiva su Santarpia prima e Costantino dopo, ma soprattutto siglando il gol vittoria. Gol di marca difensiva visto che la zuccata vincente è arrivata su assist (sempre di testa) di Scognamillo. Si parla sempre degli attaccanti e delle manovre d’attacco, ma quanto conta avere dei buoni difensori lo sanno bene sia Vivarini che Menichini. Quest’ultimo può contare sull’esperienza di capitan Piroli e su due centrali del calibro di Mbendè e Tartaglia. Il colored è stato davvero molto efficace e disciplinato nei suoi interventi, mentre il secondo è da considerarsi uno dei migliori difensori della categoria. Vivarini non ha certo di che lamentarsi, anzi… vogliamo parlare del doppio intervento di Martinelli su Parlati e Verde? Oppure dell’evoluzione di Scognamillo che pur non avendo un piede d’oro conquista il fondo a ripetizione? Proprio il 14 giallorosso ruba la scena quando decide di buttar la palla fuori temendo che l’avversario si sia fatto male cadendo davanti a lui (ndr Santarpia). Da abbonato al cartellino a buon samaritano il passo è stato breve, ma qui oltre alla crescita personale e professionale c’è della sportività che si taglia fette. Questi sono i valori in campo. E restando in tema, oggi le cose migliori si sono viste soprattutto con le due difese. Entrambe sono sempre rimaste molto alte, controllando le giocate avversarie sulle corsie esterne con raddoppi immediati e tantissima rapidità (e precisione) nelle ripartenze. Gli ospiti hanno cercato di sfruttare la velocità di Tentardini sulla sinistra, i padroni di casaquella di Carlini per vie centrali. La fase difensiva del Monterosi aveva il vantaggio di Lipani vertice basso, ma di contro l’attacco era fin troppo leggero. Gli inserimenti di Parlati e Paolantonio non sono valsi ad aumentare le chances d’attacco del Monterosi, che non è riuscito a impensierire Fulignati nemmeno con l’ingresso di Costantino. Insieme all’esperto attaccante è entrato anche Gasperi (bella prestazione e discreta tecnica), i due hanno preso il posto di Verde e Dipaolantonio. Menichini ha dunque modificato l’assetto abbassando Carlini e Cancellieri, che hanno avuto il compito di ricucire le due linee di difesa quando il Monterosi aveva iniziato a tirare il fiato, ma trovando ancor meno soluzioni valide a imbeccare il nuovo terminale offensivo. Il Catanzaro si è mosso come di consueto, ma senza trovare in Sounas la propria naturale valvola di sfogo ha finito per diventare prevedibile nelle uscite dal basso e quindi aggredibile dalla mediana in su. Partita dunque ben preparata da Menichini, alla cui rosa manca forse un attaccante che possa dare maggiore profondità. VITTORIA MERITATA Anche se il match ha avuto un andamento diverso dal solito, la vittoria può dirsi meritata. Per gli amanti del calcio champagne oggi segnaliamo solo un tunnel di Tentardini su Verde, un sombrero di Sounas su Lipani e infine una magia di Bombagi che dopo essersi liberato col tacco di due avversari non ha trovato nessun compagno in area che potesse calciare a rete. Poco importa, oggi serviva un Catanzaro operaio e così è stato. Se il rientro di Fazio è stato provvidenziale, non da meno quello di Situm è risultato positivo anche se l’esterno destro ha sofferto la maggior condizione atletica di Cancellieri. Mister Vivarini aveva poche frecce nel proprio arco e quella più importante l’ha persa dopo appena 20 minuti. L’uscita di Cianci ha complicato i piani del tecnico giallorosso che ha dovuto mandare in campo Bombagi, che tutto è tranne che una prima punta. Ne ha risentito l’efficacia della manovra offensiva che nella ripresa è definitivamente saltata quando Pontisso ha rilevato un esausto Sounas. Se l’ingresso di Pontisso è stato determinante per tamponare la trequarti in vista di un possibile arrembaggio finale dei padroni di casa, forse Cinelli e Katseris potevano essere buttati nella mischia qualche minuto prima visto che Ghion stava perdendo Gasperi e Tentardini (più stanco di Situm) non riusciva a tamponare sulla corsia sinistra. Commenti da Facebook Articolo scritto da: Davide Greco See author's posts Continue Reading Previous Monterosi – Catanzaro 0 -1, Vivarini: “Siamo una grande squadra, orgoglioso dei miei ragazzi e dei nostri tifosi”Next A Viterbo il maestro Zeman va a lezione da Mr Vivarini Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. 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Falcidiato dalle squalifiche, il Catanzaroconquista l’intera posta in palio scoprendo anche il proprio lato operaio. Gol vittoria di Fazio.

Catanzaro 3-5-2: Fulignati,ScognamilloFazioMartinelli, Tentardini Sounas Ghion Verna Situm, Cianci Curcio. All. Vivarini.

Monterosi3-5-2: Alia, Piroli Mbende Tartaglia, Cancellieri Dipaolantonio Lipani Parlati Verde, Santarpia Carlini. All. Menichini 3-5-2

La partita termina con la squadra sotto la curva a cantare che bello è… ma la vittoria è stata decisamente sofferta, probabilmente più che in altre occasioni e per una volta anche e soprattutto per merito di un avversario davvero ostico, che ha messo in campo tutto ciò che aveva.

Da un lato Menichini poteva contare sulla rosa al completo, dall’altro invece Vivarini è stato costretto a fare a meno di diversi squalificati proponendo per la prima volta in stagione Fazio titolare, ma potendo anche contare sul ritorno di Situm. In avanti Cianci e Curcio erano chiamati a una prestazione decisamente concreta.

Per Cianci purtroppo è stata proprio una giornata storta. Dopo appena al 6° di gioco rimedia il giallo (che gli costerà la squalifica nel prossimo match) per fallo su Mbende e poco più tardi prende una botta al viso in uno scontro fortuito con Alia. Pietro resiste, ma al 20°esimo si accascia a terra e chiede il cambio, uscendo dal terreno di gioco dopo alcuni minuti visibilmente provato per la sfortunata parentesi.

Che non fosse una giornata di quelle che passano agli annali lo si è capito subito. Il Monterosi si conferma squadra ostica, dotata di ottime individualità e una prestanza fisica di spessore che ha imbrigliato l’estro e la creatività delle aquile.

Pressing alto e centrocampo reattivo, fase di interdizione molto energica (arbitro permettendo), gabbia sistematica su Sounas, difesa rocciosa e splendidamente guidata da Mbende.  Il Catanzaro parte a capo chino deciso a far breccia, ma l’impresa sembra richieda sforzi… galacticos.

Il play basso Lipani è il vero motore della squadra, ringhia e morde le caviglie su Sounas Curcio e chiunque orbiti nella sua zona di competenza, Verde fa a sportellate con Tentardini, Dipaoloantonio fa sudare sette camicie a Ghion e sull’inesauribile Verna si frappone un altrettanto motorino che risponde al nome di Parlati. In difesa Mbende e Tartaglia sono due montagne da scalare, ma davvero però… mica per dire.

I padroni di casa alzano l’asticella dell’intensità sfoderando un pressing alto notevole che mette qualche imbarazzo alla retroguardia giallorossa, soprattutto perché i bianchi presidiano meglio la zona nevralgica del campo. I movimenti di Ghion e Verna a dettare la linea del primo passaggio sono ben seguiti dagli avversari che impediscono al Catanzaro di fraseggiare con la consueta disinvoltura. Non si riesce a trovare lo spazio per imbeccare gli avanti giallorossi.

Ne fanno le spese Sounas, spesso chiuso in gabbia, Curcio marcato stretto e infine Bombagi, che ha rilevato Cianci. Con l’attacco spuntato ci si affida alle corsie laterali, ma Cancellieri è un osso duro per Situm e allora la via di fuga più comoda (se non l’unica) diventa quella sinistra, dove Tentardini dimostra di avere un passo leggermente superiore a quello di Verde.

Dopo dodici match costellati da un numero impressionante di reti, per la prima volta la partita sembra scivolare via sullo zero a zero scoprendo il lato operaio del Catanzaro. Cioè quell’attitudine a lavorare con costanza e abnegazione, consapevoli che le occasioni da gol saranno poche e quando capiterà quella giusta bisognerà metterla dentro.

Ci pensa Fazio nella ripresa a rompere l’equilibrio. Per lui la stagione non è certo iniziata nel migliore dei modi.Un po’ l’assenza forzata e un po’ quel Brighenti che si è inserito ottimamente nel modulo garantendo da subito prestazioni davvero eccellenti. Ma Lito lo conosciamo, non ha mai mollato e oggi ha ricordato a tutti il suo valore offrendo una buona prestazione difensiva su Santarpia prima e Costantino dopo, ma soprattutto siglando il gol vittoria. Gol di marca difensiva visto che la zuccata vincente è arrivata su assist (sempre di testa) di Scognamillo.

Si parla sempre degli attaccanti e delle manovre d’attacco, ma quanto conta avere dei buoni difensori lo sanno bene sia Vivarini che Menichini. Quest’ultimo può contare sull’esperienza di capitan Piroli e su due centrali del calibro di Mbendè e Tartaglia. Il colored è stato davvero molto efficace e disciplinato nei suoi interventi, mentre il secondo è da considerarsi uno dei migliori difensori della categoria.

Vivarini non ha certo di che lamentarsi, anzi… vogliamo parlare del doppio intervento di Martinelli su Parlati e Verde? Oppure dell’evoluzione di Scognamillo che pur non avendo un piede d’oro conquista il fondo a ripetizione? Proprio il 14 giallorosso ruba la scena quando decide di buttar la palla fuori temendo che l’avversario si sia fatto male cadendo davanti a lui (ndr Santarpia). Da abbonato al cartellino a buon samaritano il passo è stato breve, ma qui oltre alla crescita personale e professionale c’è della sportività che si taglia fette. Questi sono i valori in campo.

E restando in tema, oggi le cose migliori si sono viste soprattutto con le due difese. Entrambe sono sempre rimaste molto alte, controllando le giocate avversarie sulle corsie esterne con raddoppi immediati e tantissima rapidità (e precisione) nelle ripartenze. Gli ospiti hanno cercato di sfruttare la velocità di Tentardini sulla sinistra, i padroni di casaquella di Carlini per vie centrali.

La fase difensiva del Monterosi aveva il vantaggio di Lipani vertice basso, ma di contro l’attacco era fin troppo leggero. Gli inserimenti di Parlati e Paolantonio non sono valsi ad aumentare le chances d’attacco del Monterosi, che non è riuscito a impensierire Fulignati nemmeno con l’ingresso di Costantino.

Insieme all’esperto attaccante è entrato anche Gasperi (bella prestazione e discreta tecnica), i due hanno preso il posto di Verde e Dipaolantonio. Menichini ha dunque modificato l’assetto abbassando Carlini e Cancellieri, che hanno avuto il compito di ricucire le due linee di difesa quando il Monterosi aveva iniziato a tirare il fiato, ma trovando ancor meno soluzioni valide a imbeccare il nuovo terminale offensivo.

Il Catanzaro si è mosso come di consueto, ma senza trovare in Sounas la propria naturale valvola di sfogo ha finito per diventare prevedibile nelle uscite dal basso e quindi aggredibile dalla mediana in su. Partita dunque ben preparata da Menichini, alla cui rosa manca forse un attaccante che possa dare maggiore profondità.

Anche se il match ha avuto un andamento diverso dal solito, la vittoria può dirsi meritata. Per gli amanti del calcio champagne oggi segnaliamo solo un tunnel di Tentardini su Verde, un sombrero di Sounas su Lipani e infine una magia di Bombagi che dopo essersi liberato col tacco di due avversari non ha trovato nessun compagno in area che potesse calciare a rete.

Poco importa, oggi serviva un Catanzaro operaio e così è stato. Se il rientro di Fazio è stato provvidenziale, non da meno quello di Situm è risultato positivo anche se l’esterno destro ha sofferto la maggior condizione atletica di Cancellieri.

Mister Vivarini aveva poche frecce nel proprio arco e quella più importante l’ha persa dopo appena 20 minuti. L’uscita di Cianci ha complicato i piani del tecnico giallorosso che ha dovuto mandare in campo Bombagi, che tutto è tranne che una prima punta. Ne ha risentito l’efficacia della manovra offensiva che nella ripresa è definitivamente saltata quando Pontisso ha rilevato un esausto Sounas.

Se l’ingresso di Pontisso è stato determinante per tamponare la trequarti in vista di un possibile arrembaggio finale dei padroni di casa, forse Cinelli e Katseris potevano essere buttati nella mischia qualche minuto prima visto che Ghion stava perdendo Gasperi e Tentardini (più stanco di Situm) non riusciva a tamponare sulla corsia sinistra.

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